Il CTU ha accertato che l'intervento chirurgico radicale era sicuramente appropriato alla luce del quadro clinico e che nella sua esecuzione non sono ravvisabili violazioni delle regole tecnico-scientifiche né evidenti errori; il verificarsi di un danno neurologico rappresenta infatti una possibile complicanza, tenuto conto della natura e delle dimensioni della massa da asportare nonché della presenza di aderenze provocate dai precedenti interventi chirurgici, sicché i postumi invalidanti riscontrati devono considerarsi come "una complicanza nell'ambito di un intervento riuscito".